La Giornata per la Vita (che quest’anno si celebra domenica 7 febbraio) è stata istituita dai vescovi italiani nel 1978, all’indomani dell’approvazione in Italia della legge 194 sull’aborto volontario.
Ogni uomo merita di nascere e di esistere: ogni essere umano possiede, fin dal concepimento, un potenziale di bene e di bello che aspetta di essere espresso e trasformato in atto concreto; un potenziale unico e irripetibile.
Alla luce del Vangelo, la Chiesa non si rassegna e non si rassegnerà mai ad accettare la soppressione nel grembo materno dei bambini in attesa di nascere, che sono i più piccoli e i più indifesi tra gli esseri umani.
Anche Papa Francesco ha ripetuto più volte che «la difesa dell’innocente che non è nato deve essere chiara, ferma e appassionata, perché lì è in gioco la dignità della vita umana, sempre sacra» e che l’aborto «non è un male minore, è un crimine».
Alcuni testi utili per una riflessione personale:
> Messaggio dei Vescovi italiani per la 43a GIORNATA NAZIONALE PER LA VITA (7 febbraio 2021)
> Il Papa: «L’aborto non può essere presentato come diritto umano»
> Accompagnare alla nascita: uno sguardo sulla persona, la mamma e il figlio
In Italia il Movimento per la vita opera da molti anni per ricordare – a livello pubblico e culturale – che ogni bambino in attesa di nascere è già “uno di noi”, ponendosi accanto alle donne in difficoltà per aiutarle a superare i tanti, troppi condizionamenti che spesso le spingono verso l’aborto. Molte di loro, infatti, raccontano di aver interrotto la gravidanza per problemi economici, oppure per le pressioni del partner, del marito, dei familiari, oppure perché spaventate dalla prospettiva di avere un figlio non completamente sano.
La presidente del Movimento, Marina Casini, ha ricordato che «guardare al concepito come uno di noi, un fratello ⎼ come richiamato anche nella recente lettera enciclica Fratelli tutti ⎼ è il primo mattone per la costruzione di una cultura dell’accoglienza alternativa alla cultura dello scarto» e che «questa prospettiva richiede l’impegno di tutti perché questo sia un sincero percorso comunitario, e infine istituzionale, verso la costruzione di una società dove nessuna vita umana sia esclusa o rifiutata».
Con una vicinanza amorevole e un aiuto concreto, è possibile valorizzare nell’animo femminile lo spontaneo istinto d’accoglienza verso ogni figlio e il coraggio di affrontare, per lui, ogni difficoltà. Per questo è molto importante sostenere anche economicamente le molte iniziative di volontariato per la vita, come ad esempio a Milano il Movimento per la vita ambrosiano e il Centro di aiuto alla vita Mangiagalli.