Orari di apertura
dal lunedì al venerdì = | dalle 7.30 alle 12 e dalle 15 alle 18 |
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> Indirizzo e contatti del Santuario
Già chiesa dedicata ai santi Faustino e Giovita, l’attuale Santuario è una delle più antiche chiese della zona est di Milano; in esso è gelosamente conservato un affresco di un autore ignoto, che rappresenta la Vergine con il Bambino in grembo e che da tempo immemorabile i fedeli chiamano “Madonna delle Grazie”.
Nel 1968 il prof. Pinardi pubblicò uno studio approfondito sulla chiesa secondo cui l’affresco della Madonna delle Grazie risalirebbe al XIII o forse al XII secolo.

Nel 1979 si dovette provvedere allo stacco dell’affresco dal muro: l’operazione portò alla luce un graffito collocato dietro l’affresco, chiave di lettura del medesimo. Il prof. Bonfanti, paleografo, decifrò così il testo in scrittura carolina:

“Questa (immagine) è preghiera, o Signore (il segno di croce), l’anno 1182 il 12 del mese di aprile, per ottenere la clemenza di Dio”. Segue la firma “Silanus”, probabilmente il monaco “scrittore”, o addirittura il pittore autore dell’affresco. Il graffito consta anche di disegni riferiti alle condizioni di vita del luogo: si nota un uomo che tiene in bocca un’anguilla, a significare la pescosità (sic!) del Lambro, anitre selvatiche, il fiume che scende dalla Valassina in Brianza; infine, in basso a destra, il disegno di una porta (senza dubbio la Porta Orientale), che rivela la nostalgia dei milanesi esuli e il loro conseguente anelito di poter presto fare ritorno in città. Infatti, a seguito della distruzione di Milano nel 1162 ad opera di Federico Barbarossa dopo sette mesi di assedio, i milanesi di Porta Orientale vennero esiliati nei borghi circostanti di Lambrate e Cavriana, sul cui confine sorgeva la Cappella stazionaria di S. Faustino.

Con la vittoria di Legnano (1176) della Lega Lombarda, rinacque negli esiliati la speranza di poter fare ritorno alla Città. Essi, profondamente religiosi, chiesero alla Madonna la grazia, come ci attestano l’affresco e il graffito scoperto sotto l’immagine nel corso dell’ultimo restauro, dove si legge: “… questa è preghiera … nell’anno 1182 – 12 del mese di aprile per ottenere la clemenza da Dio”.
Nel 1183, a seguito della pace di Costanza, il Barbarossa sarà costretto a riconoscere l’autonomia comunale di Milano, e i milanesi poterono far ritorno in città. Così si spiega il fatto che la Chiesa dei Ss. Faustino e Giovita venne denominata anche “Madonna delle Grazie”.
Nell’ottavo centenario dell’evento, il 12 aprile 1982, il Cardinale Carlo Maria Martini, Arcivescovo di Milano, ha celebrato l’Eucaristia ed ha composto e lasciato alla comunità la bellissima preghiera di supplica alla Madonna delle Grazie che viene utilizzata il 12 di ogni mese, nel contesto della S. Messa in onore della Vergine.Il Santuario pare sia stato consacrato una prima volta nel 1370; una seconda consacrazione – documentata – risale al 28 agosto 1519, ad opera di Mons. Francesco Landino, Vescovo di Lodi, per incarico dell’Arcivescovo di Milano Card. Ippolito d’Este.
Non mancano le visite illustri di alcuni Arcivescovi di Milano: S. Carlo Borromeo nel 1573; il card. Federico Borromeo nel 1610 e il card. Giuseppe Pozzobonelli nel 1753. Purtroppo, nel corso del secolo XIX, per molti anni la chiesa fu trascurata fino ad essere adibita a deposito; poi fu elevata a Chiesa parrocchiale di SS. Nome di Maria nel 1964 dal Cardinale Giovanni Colombo e successivamente eretta a Santuario mariano nel 1987 dal Cardinale C. M. Martini.
PREGHIERA ALLA MADONNA DELLE GRAZIE
O Maria, noi ci rivolgiamo a Te con la fede dei nostri padri che da Te ottennero la grazia di tornare nella loro città da cui la violenza li aveva allontanati.
Tu fosti allora preghiera d’intercessione davanti al Signore: Ti chiediamo di esserlo ancora oggi perché abbiamo bisogno della sua misericordia.
Avendo creduto all’annuncio dell’angelo, Tu sei diventata anche madre nostra, sei entrata per sempre nella vita di ogni uomo come ogni madre appartiene ai suoi figli. Ci poniamo nelle tue mani sempre protese nel dare, aperte ad ogni speranza, ad ogni attesa.
Prega, o madre, per ognuno di noi.
Prega per le nostre famiglie perché in esse regni la pace, la concordia e una profonda vita di fede.
Prega per le nostre comunità cristiane, per le nostre parrocchie.
Prega per le nostre città, spesso sconvolte dalla violenza.
Prega per gli uomini del mondo intero. Tu sola puoi insegnarci la bontà che sa guardare tutti e ognuno come fratelli, Tu sola puoi insegnarci il perdono che vince l’inimicizia e l’odio.
Tutto ciò che Dio ti ha donato diviene anche nostra ricchezza, se tu ci aiuti ad accoglierlo: la trasparenza dell’anima, la grandezza del cuore, la profondità dell’amore.
Ma soprattutto aiutaci ad accogliere Gesù: fa che con Lui, per Lui, e in Lui noi possiamo vivere da veri figli del Padre, ricchi del suo Spirito da cui viene la consolazione, l’ardore nel fare il bene, il coraggio nelle prove.
Noi ti chiediamo di ascoltarci sapendo che non può aver fine il tuo aiuto, perché non avrà mai fine il tuo esserci Madre. Amen!
Card. Carlo Maria Martini Arcivescovo